Le Méridien Visconti Rome

«Benvenuto, Il Quirinale è uno dei luoghi principali della vita della Repubblica Italiana. Le visite al Palazzo, aperto tutti i giorni al pubblico e ora con accesso a sale precedentemente riservate, porteranno alla scoperta di un patrimonio di arte, storia e cultura di inestimabile valore e di testimonianze del duro lavoro, della creatività e del genio del popolo italiano. È anche un'occasione per conoscere dove il Presidente della Repubblica svolge le sue funzioni, incontra i capi delle istituzioni, i rappresentanti di altri Stati e organizzazioni internazionali, i portavoce della società civile e dei cittadini. Il Quirinale è un palazzo attivo e vivo nella nostra democrazia, che svolge un ruolo fondamentale nella storia della nazione, oggi e nel passato, e come tale merita pienamente il titolo di Casa di tutti gli italiani».

Il MAXXI offre l'opportunità di confrontarsi con l'arte moderna e contemporanea attraverso la sua collezione che testimonia la produzione artistica nazionale e internazionale. Un'attenzione particolare viene data alle esperienze e alle realtà legate al contesto italiano.

I lavori per la celebre fontana rococò furono iniziati nel 1732 da Nicola Salvi (che batté il concorso per ricevere la commissione da papa Clemente XII) e furono completati da Giuseppe Pannini nel 1762. Il monumento, la cui acqua è fornita da uno dei più antichi acquedotti romani, l' «Acqua Virgine», è stato scolpito sullo sfondo di Palazzo Poli e raffigura Tritone che addomestica il carro a forma di conchiglia di Oceano trainato da cavallucci marini. Prima di allontanarti, non dimenticare di gettare una moneta nella fontana. L'usanza vuole che i viaggiatori che lo faranno un giorno torneranno nella città eterna. Chi è alla ricerca di un po' di romanticismo, magari anche di un amore italiano, dovrebbe quindi buttare una seconda, una terza moneta per assicurarsi che presto suonino le campane nuziali. Senza dimenticare che la fontana è stata la splendida cornice della scena più nota del film classico del regista Federico Fellini «La Dolce Vita»: una provocante Anita Ekberg avvolta in un lungo abito da sera nero chiama Marcello Mastroianni: «Marcello, vieni qui!» mentre scivola nelle acque scintillanti della fontana.

«Il Babuino», Via Ripetta e Via del Corso sono le tre strade principali che sfociano in Piazza del Popolo. La fama della piazza si è diffusa in tutto il mondo nel corso degli anni come luogo di esecuzioni pubbliche, fiere, carnevali, giochi e concorsi e come simbolo del mecenatismo papale rinascimentale. Il viaggiatore viene accolto al suo arrivo con l'iscrizione del Bernini sulla porta nord, Porta del Popolo, (l'ex Porta Flaminio) «Felice faustoque ingressini MDCLV» (Per un ingresso felice e benedetto); un messaggio lasciato per la regina Cristina al suo arrivo a Roma dopo la sua conversione al cattolicesimo romano. Oggi accoglie i milioni di visitatori che ogni anno accorrono qui per ammirare lo splendore culturale e storico della piazza. Il fascino della piazza è accentuato principalmente dalle chiese gemelle di Santa Maria dei Miracoli e Santa Maria di Montesanto, dall'obelisco (noto come Oblisco Flaminio) che è il più antico e il secondo più alto di Roma e dalle due fontane del Valadier. A un'estremità di questa splendida piazza, progettata dall'architetto neoclassico Giuseppe Valadier tra il 1811 e il 1822, e accanto al cancello, si trova la Chiesa di Santa Maria del Popolo. Costruita sul luogo di sepoltura dell'imperatore Nerone, è un tesoro artistico sotto il cui tetto si trovano diverse opere importanti, tra cui due magnifici dipinti di Caravaggio. La piazza è riuscita nel corso dei secoli a mantenere il suo sapore tipicamente romano, non a caso perché è sempre stata il ritrovo preferito di innumerevoli personaggi che hanno dato importanti contributi alla cultura romana: il poeta dialettale Trilussa, il pittore Guttuso e il regista Pier Paolo Pasolini per citarne solo alcuni.

La scalinata di Trinità dei Monti, o Piazza di Spagna, è un esempio davvero magistrale del gusto settecentesco per le opere scenografiche. La scalinata fu costruita nel 1723-1726 dall'architetto Francesco De Sanctis. I gradini, in travertino, sono disposti in una serie di 11 rampe (ciascuna rampa è composta da 12 gradini singoli). Lungo il loro sinuoso percorso verso l'alto, queste rampe di scale divergono e convergono e sono interrotte da strutture a balaustra dove i visitatori possono fermarsi durante la loro ripida salita per ammirare il panorama sulla città. Questa imponente costruzione costituiva un tempo un collegamento tra una parte della città che era, in larga misura, occupata dai francesi e l'area sottostante, occupata invece da una colonia di spagnoli. Ancora più importante, le scale fornivano uno spazio architettonico in cui le persone potevano incontrarsi e rilassarsi in un ambiente piacevole. Dopo un anno di lavori di restauro finanziati dalla gioielleria di lusso Bulgari, uno dei luoghi più iconici e amati di Roma è tornato alla sua bellezza originale.

L'imponente Castel Sant'Angelo (Castel del Santo Angelo) è l'unico edificio che ha seguito lo sviluppo della città di Roma per circa 2000 anni, gli altri monumenti romani hanno avuto destinazioni diverse, alcuni sono stati ridotti a rovine e altri sono stati usati come cave per raccogliere materiali e riciclarli in nuove costruzioni. Per secoli, Castel Sant'Angelo ha subito diverse trasformazioni, sia dal punto di vista architettonico che strutturale a seconda della sua destinazione d'uso: fu costruito nell'anno 123 d.C. come mausoleo per l'imperatore Adriano e la sua famiglia. Tuttavia, Adriano morì nel 138 d.C., prima che la costruzione del Mausoleo fosse completata, un anno dopo, Antonino Pio gli dedicò la tomba e trasferì i resti di Adriano e di sua moglie Sabina in questo fantastico monumento. Nel 403 perse la sua funzione originaria e divenne una fortezza militare a difesa di Roma e all'inizio dell'XI secolo divenne la prigione di stato. Anni dopo, nel XIV secolo, dopo diversi passaggi di proprietari tra le famiglie nobili romane, Castel Sant'Angelo legò la sua fortuna a quella dei papi. Nel XIX secolo tornò al suo ruolo di prigione, fino al 1906, quando finalmente divenne un museo, ricco di fascino e disposto a condividere le sue radici storiche con il mondo. Nel 1925 fu trasformato nel Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo

Il Teatro dell'Opera di Roma ha acquisito un crescente prestigio internazionale nel corso degli anni, ospitando spettacoli di artisti di fama mondiale come Caruso, Gigli, Del Monaco, Maria Callas, Renata Tebaldi, Montserrat Caballé e Raina Kabaivanska, nonché acclamati direttori d'orchestra Toscanini, De Sabata, Klemperer, Abbado e il Maestro Riccardo Musti dal 2008. E la stagione 2019 non fa eccezione. Dal balletto e dall'opera ai musical, ai concerti e al teatro, c'è qualcosa in serbo per ogni appassionato di teatro.